In un mondo in cui il fascino della modernità spesso ci rende ciechi di fronte ai suoi pericoli, il recente caso della dodicenne Sarah Griffin, caduta in coma a causa di danni ai polmoni legati allo svapo, è un agghiacciante promemoria dei pericoli nascosti in agguato abitudini alla moda. In qualità di presidente di Storybooksong e Idemo Kids, ho sempre parlato apertamente dell'impatto dei media e della tecnologia sui bambini. Oggi rivolgo la mia attenzione a una preoccupazione nuova ma altrettanto grave: la promozione dello svapo, soprattutto da parte di coloro che influenzano le menti giovani: celebrità e artisti.
La storia di Sarah Griffin, secondo quanto riportato da The Independent , non è solo un caso medico; è la testimonianza di una tendenza più ampia e inquietante. Lo svapo, spesso descritto come un’alternativa più sicura al fumo, è tutt’altro che sicuro. L'asma di Sarah, aggravata dagli effetti dannosi dello svapo, ha portato a una situazione pericolosa per la vita. È una narrazione che sta diventando fin troppo comune e che non possiamo più permetterci di ignorare.
Quando le celebrità, che sono modelli per milioni di persone, sostengono lo svapo, creano un pericoloso precedente. I giovani fan, impressionabili e desiderosi di emulare i loro idoli, rischiano di cadere in questa dannosa abitudine, ingannati dallo sfarzo e dal glamour ad essa associati.
Ma perché trattiamo lo svapo in modo diverso dal fumo tradizionale? Le leggi, i regolamenti e gli stigmi sociali legati al fumo sembrano svanire quando si parla di svapo. Questo doppio standard non solo crea confusione, ma è anche pericoloso. Lo svapo dovrebbe essere soggetto alle stesse norme rigorose del fumo, in termini di limiti di età, pubblicità o accessibilità. È tempo di sfatare il mito dello svapo come passatempo innocuo. È tutt'altro.
Proprio come sostengo il gioco responsabile e i pericoli dei videogiochi violenti, dobbiamo anche affrontare la promozione irresponsabile dello svapo. Non possiamo lasciare che i colori vibranti e i sapori seducenti delle sigarette elettroniche ci rendano ciechi di fronte ai loro pericoli. Le conseguenze, come visto nel caso di Sarah Griffin, sono fin troppo reali e allarmanti.
Il percorso da seguire richiede uno sforzo collettivo basato sul buon senso. Dobbiamo spingere per normative più severe, campagne più informative e un cambiamento nella cultura delle celebrità in cui la salute e il benessere hanno la precedenza sul profitto e sulla popolarità. La storia di Sarah Griffin dovrebbe essere un campanello d'allarme, un catalizzatore per il cambiamento. Non aspettiamo che accadano altre tragedie prima di agire.
Mentre continuiamo a plasmare un mondo per i nostri figli, assicuriamoci che la loro salute e sicurezza non siano compromesse dalle tendenze e dai profitti. Lavoriamo insieme per creare un ambiente in cui la prossima generazione possa prosperare, disinibita dalle ombre di pratiche dannose come lo svapo. Il momento del cambiamento è adesso.
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